#VocediComunità per la rigenerazione urbana – #futuro

Qual è il filo rosso che lega le comunità e il #verde, il #lavoro, la #prossimità, la #diversità, la #cultura? È il cambiamento.

Ce lo ha raccontato Flaviano Zandonai, Innovation manager del Gruppo cooperativo CGM, che ha affrontato il tema del #futuro al bootcamp #VocediComunità per la rigerenazione urbana.

Perché le comunità sono oggi veri e propri agenti del cambiamento, e sono le uniche in grado di aiutare le istituzioni ad affrontare sfide, come quelle riassunte negli obiettivi di Sviluppo del Millennio dell’ONU, che non possono essere rinviate. Ma come? Facendo leva sulla ciò che più le contraddistingue: la diversità.

Perché “la differenza è l’elemento di valore del vivere insieme che consente di fare nuova economia e costruire una nuova società”. E solo le comunità sono in grado di processare la diversità perché “si fanno carico di coinvolgere non solo le persone che si assomigliano ma anche quelle che hanno visioni diverse, trasformando queste differenze in valore comune”.

#VocediComunità per la rigenerazione urbana – #cultura

Può esistere una comunità senza cultura? La risposta è semplice: no.

Perché la cultura, insieme al lavoro, alla tutela dei deboli, all’inclusione sociale, alla protezione dell’ambiente, è una gamba fondamentale delle comunità del futuro. Ed è anche l’abilitatore che ci consente di accrescere e diffonderne i valori.

Possiamo riassumere così l’intervento di Marisa Parmigiani, Head of sustainability and stakeholder management di Unipol Gruppo, al bootcamp #VocediComunità per la rigenerazione urbana. Ci ha raccontato come secondo una recente pubblicazione dell’Unesco la cultura concorra ogni giorno a raggiungere 12 dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dall’ONU.

Perché la cultura “è di per se stessa creazione di benessere”. E acquisisce ancora più valore “quando è capace di includere anche coloro che non la stanno cercando”. Persone che si scontrano con la cultura, desiderano nuova cultura e diventano comunità culturali.

#VocediComunità per la rigenerazione urbana – #volontariato

Dai processi di rigererazione urbana nascono nuove comunità. E in queste comunità si sviluppa un nuovo tipo di volontariato.

Giuseppe Failla, consigliere di CSV Milano, lo definisce azione volontaria: un volontariato fatto soprattutto dai ragazzi, meno organizzato e legato a specifici progetti, come lo è stato per gli “accompagnatori” di Expo e per le tante azioni nate durante l’emergenza sanitaria.

Ma come per il volontariato tradizionale al centro dell’azione volontaria c’è il protagonismo trasformativo di chi la fa: la voglia di produrre un cambiamento nella comunità di appartenenza che sia il proprio condominio o il mondo intero.

Perché il volontariato è certamente un gesto di altruismo “ma è anche mosso da bisogni egoistici importantissimi. Le esperienze di volontariato hanno infatti un risvolto personale in chi lo esercita: accrescono l’autostima e permettono di acquisire competenze sociali, relazionali, professionali”.